befana_pCe texte nous a été proposé par Cristina Greco alors qu'elle était enseignante à la Dante. Il a fait l'objet d'une étude de vocabulaire en cours Débutant 2. Lisez-le à votre tour.

Si vous achoppez sur certains mots, promenez-y votre curseur et la Befana pourra peut-être vous aider. Vous pouvez aussi double-cliquer sur un mot pour consulter Lo Zingarelli, dictionnaire italien de référence.

Pour les plus courageux il y a des questions à la fin, mais on ne ramasse pas les copies. Bonne lecture.


La Befana

La Befana è un personaggio della tradizione popolare che vola a cavallo di una scopa nella notte tra il 5 e il 6 Gennaio e distribuisce doni ai bambini buoni e carbone ai bambini cattivi. Nell’immaginario collettivo, la Befana ha il naso adunco e il mento aguzzo, indossa un fazzoletto sulla testa e i suoi abiti sono strappati e sporchi di fuliggine perché per entrare nelle case si cala giù dal camino, che simbolicamente raffigura un punto di comunicazione tra la terra e il cielo. I bambini si preparano all’arrivo della Befana appendendo delle calze al camino e iniziando a fare i ‘buoni’ perché sanno che, in caso contrario, la Befana lascerà loro soltanto del carbone. Molti bambini credono che la Befana sia la moglie di Babbo Natale e che abiti al Polo Sud, mentre il marito vive al Polo Nord, e poiché non sempre Babbo Natale riesce ad soddisfare i desideri dei bambini, a questo cerca di rimediare la Befana.

La leggenda

L’origine della Befana si perde nella notte dei tempi, discende da tradizioni magiche precristiane e, nella cultura popolare, si fonde con elementi folcloristici e cristiani: la Befana porta i doni in ricordo di quelli offerti a Gesù Bambino dai Magi. Si dice che i Re Magi, in viaggio per Betlemme, avessero chiesto informazioni sulla strada ad una vecchia e che avessero insistito perché lei andasse con loro a portare i doni a Gesù. La vecchia rifiutò, ma poco dopo, pentita, preparò un cestino di dolci e si mise in cerca dei Magi e di Gesù Bambino. Non trovandoli, bussò ad ogni porta e consegnò dolci ai bambini nella speranza che uno di loro fosse Gesù e di farsi così perdonare. Da allora ha continuato per millenni a distribuire doni e dolcetti volando a cavallo della sua scopa, calandosi all’interno dei camini per depositarli nelle calze lasciate appese dai bambini ai caminetti. Non si sa in quale regione o città italiana sia “nata” la Befana, ciò che si sa è che di essa si è iniziato a parlare nel 1200. Da allora questa festa è diventata una delle più importanti e attese dai bambini. La Befana, infatti, è una vecchietta brutta e arcigna che intimorisce i bambini, ma allo stesso tempo è una vecchietta di buon cuore che porta loro dei doni.

L’etimologia

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Il termine Befana deriva dal greco Epifania che significa apparizione, manifestazione ed è una derivazione delle forme dialettali con cui il popolo esprimeva il termine Epifania.

La Befana al tempo dei nonni

Al tempo dei nostri nonni, si aspettava la Befana appendendo al camino una calza di lana fatta a mano con i ferri dalle mamme o dalle nonne. All’epoca i bambini credevano molto alla Befana e le scrivevano delle letterine con i loro desideri che per la maggior parte non venivano esauditi a causa della grande povertà. Nella calza i bambini trovavano poche cose: qualche mandarino, caramelle di orzo fatte in casa, castagne, noci e lupini, ma erano ugualmente molto contenti perché era l’unica festa in cui ricevevano molti dolciumi. Sapevano di dover essere buoni, altrimenti avrebbero ricevuto solo carbone.

La Befana, Babbo Natale e San Nicola

Se San Nicola è un santo protettore e Babbo Natale un paffuto e rubicondo nonnino che accontenta tutti i bambini, la Befana è invece la sostanza femminile pagana di una lunga tradizione rituale contadina. Non porta soldi e non ha neanche un gruppo di elfi artigiani per fare regali: la Befana tradizionale porta arance, noci, piccoli dolci casalinghi e carbone - ultimamente zuccherato - e ci ricorda che dopo le feste si torna a lavorare per ottenere i frutti del terreno. Non è un caso l’usanza di dire “l’epifania tutte le feste porta via”, perché è proprio dopo il 6 Gennaio che il contadino ricominciava con la nuova semina e che si riprendevano i fervori casalinghi per dar vita ad un nuovo e prosperoso raccolto.

La Befana nelle altre culture

La Befana è un personaggio molto inserito nella cultura italiana ma questa leggenda trova riscontri anche nelle tradizioni precristiane olandesi o tedesche. Presso i tedeschi del nord, infatti, troviamo Frau Holle che nella Germania del sud, diventa Frau Berchta. Entrambe queste signore portano in sé il bene e il male: sono gentili, benevole, sono le dee della vegetazione e della fertilità, le protettrici delle filatrici, ma nello stesso tempo si dimostrano cattive e spietate contro chi fa del male o è prepotente e violento. Si spostano volando su una scopa o su un carro, seguite dalle "signore della notte", le maghe, le streghe e le anime dei non battezzati.

Curiosità

Nel linguaggio figurato, col termine befana ci si riferisce a una donna brutta, ad esempio: Marco s’è sposato quella befana di Laura. Accrescitivo: befanona. Peggiorativo: befanaccia. Diminutivo: befanina, usato come vezzeggiativoscherzoso rivolto a una bambina. Al maschile: befano, befanone per indicare un uomo brutto.

La Befana a Piazza Navonabefana_2

La tradizione della Befana a Piazza Navona si consuma ormai da quasi cento anni. Dall’inizio di dicembre la meravigliosa piazza, si trasforma in un mercatino all’aperto, dove le bancarelle presenti sono tradizionalmente rivolte ai bambini. Si trovano qui dolciumi di ogni genere, anche quelli che si pensava non si vendessero più, come le mele caramellate, il classico carbone zuccherato, i bastoncini di zucchero, le ciambelle giganti e ogni sorta di leccornie esistenti per riempire le calze della Befana. Ma non ci sono solo dolci: la piazza pullula di bancarelle zeppe di balocchi di ogni genere, da quelli più tradizionali, come le vecchie marionette e i cavallucci di legno, a quelli di ultima generazione. I bambini possono anche giocare con la giostra che storicamente viene messa al centro della piazza. La  Befana arriva personalmente la notte del 5 gennaio, momento apice di un mese durante il quale la piazza diventa il regno incantato dei bambini. E ciò da molteplici generazioni.


Domande

1. Il termine Befana indica una donna bella e avvenente. - V / F

2. Il termine Befanone indica il giorno in cui si festeggia l’arrivo della Befana. - V / F

3. I nostri nonni ricevevano giocattoli. - V / F

4. La Befana ha un’origine pagana. - V / F

5. Un gruppetto di elfi aiuta la Befana a preparare i regali. - V / F

6. Befana vuol dire vecchia megera. - V / F

7. La Befana è la moglie di Babbo Natale. - V / F

8. La Befana lascia i doni nelle calze appese al camino. - V / F

9. San Nicola è lo zio della Befana. - V / F

10. I Re Magi e la Befana hanno portato i doni a Gesù Bambino. - V / F

11. La Befana è un personaggio che appartiene alla tradizione culturale inglese. - V / F

12. A Piazza Navona c’è un mercatino all’aperto per tutto il periodo natalizio. - V / F

13. L’Epifania tutte le feste porta via ? - V / F

14. I bambini non amano la Befana. - V / F

15. I bambini sono spaventati dalla Befana. - V / F

16. Il carbone può essere di zucchero. - V / F

17. La Befana indossa dei vestiti sempre puliti. - V / F

18. La Befana vola a cavallo di una scopa. - V / F

19. I bambini non vedono l’ora di ricevere il carbone. - V / F

20. L’Epifania è una festa bellissima! ? - V / F